«Celesta e Martino trasformeranno Campo nel borgo dell'amore a livello internazionale. È questione di tempo ma, se ben promossa, questa straordinaria località può attirare qui davvero milioni di persone». Con queste parole il regista veronese Mauro Vittorio Quattrina ha illustrato e presentato a Brenzone il film «La leggenda di Celesta e Martino».

 

 «Il film», ha spiegato il regista, «è nato da alcuni fatti accaduti circa 100 anni fa a Campo. Fatti poi adattati a storia d'amore e a leggenda, ambientata ai tempi della Grande Guerra».

 

Celesta e Martino  sono due innamorati e promessi sposi. Celesta è però voluta anche dal ricco Voladio, usuraio e proprietario di quasi tutto il paese e, tramite una sorta di strega Colelzia, riesce a far morire in guerra Martino cercando poi di sposare Celesta. Celesta e Martino, prima della partenza di quest'ultimo per la guerra, si promettono eterno amore dinanzi alla chiesa di San Pietro in Vincoli a Campo, e si scambiano un anello fatto di albero di olivo. Il ricco usuraio Voladio, morto Martino, riesce a farsi promettere da Celesta il matrimonio a patto che vengano annullati dell'intero paese, i debiti. Una volta firmato l'accordo che libera i compaesani dai debiti, però, Celesta si uccide, pur di non sposare il ricco malvagio.

 

«La leggenda», prosegue Quattrina, «vuole poi che ogni 9 di maggio, data in cui i due innamorati si scambiarono l'anello, le loro anime ricompaiano alla chiesetta di Campo per giurarsi eterno amore.

Il film veicola cioè il messaggio che l'amore eterno deve essere suggellato a Campo, borgo dove chi arriva può fare un autentico tuffo nel passato e capire come fosse l'Italia 100 anni fa.

Tutt'ora a Campo arrivano innamorati da ogni dove e, con questa operazione si vuole promuovere l'immagine del paesello come borgo dell'amore. Ma non è tutto. «La leggenda di Celeste e Martino», ha aggiunto Quattrina, «verrà trasmesso anche al Festival di Venezia del 2019 e sarà tradotto in inglese e tedesco e poi distribuito  in dvd.